Conferenza sul tema “La riforma previdenza 2020 tra demografia e politica”
12.11.2015
Bellinzona

La conferenza si è tenuta il 5 novembre 2015 presso l’albergo Unione a Bellinzona. Ad accogliere i partecipanti, membri della FIAS-TI, è stato Carlo Marazza, presidente della FIAS-TI e direttore dell’Istituto delle assicurazioni sociali, che ha introdotto il noto relatore, politologo e professore Giuliano Bonoli dell’Università di Losanna.

 

 

Giuliano Bonoli si occupa di riforme pensionistiche, politica del lavoro e delle famiglie e processi di trasformazione del welfare. Ha vinto nel 2007 il premio nazionale Latsis per i suoi studi comparativi sul ruolo dello Stato sociale in Europa.

 

Il prof. Bonoli, presentando la riforma previdenza vecchiaia 2020, ha iniziato con gli importanti cambiamenti demografici. L’obiettivo della riforma è di garantire il finanziamento futuro del nostro sistema previdenziale a seguito dall’aumento della popolazione anziana e della diminuzione della natalità. L’immigrazione ha finora permesso di ritardare gli importi negativi del risultato di ripartizione; sarà anch’essa fonte di criticità quando le persone immigrate arriveranno all’età di pensionamento. Essendoci poche soluzioni tecniche per affrontare l’argomento, la soluzione è prevalentemente politica.

 

Per permettere di fare delle previsioni finanziarie in ambito di previdenza si usufruisce di statistiche e stime. Una delle stime concerne l’immigrazione. Stima il numero di persone immigrante per avere delle previsioni sul numero di contribuenti. Le cifre sull’immigrazione in passato sono state sottostimate. La stima del numero di futuri contribuenti è comunque difficile da effettuare, è più facile prevedere il numero di pensionati perché si tratta dell’attuale e passato numero di attivi.

 

Dopo il voto popolare contro l’11esima revisione dell’AVS e contro l’abbassamento del tasso di conversione LPP, l’attuale riforma è contemporaneamente rivolta al primo e al secondo pilastro. Essa richiede inoltre una modifica costituzionale perché agisce sul tasso dell’IVA ancorato nella costituzione.

 

Misure della riforma per AVS e LPP

 

Il messaggio del 19 novembre 2014 propone le seguenti misure principali per l’AVS:

  • Età di riferimento di 65 anni per uomini e donnePensionamento, anche a tempo parziale, possibile tra 62 e 70 anni
  • Aumento del tasso d’IVA di 1,5 punti interamente assegnati all’AVS
  • Rendita anticipata più vantaggiosa per persone con redditi bassi che hanno iniziato a versare contributi prima dell’età di 20 anni.
  • Meccanismo di adeguamento automatico: se il fondo di compensazione AVS scende sotto al 70% delle spese annuali, il consiglio federale propone delle misure se il fondo di compensazione AVS scende sotto al 70% per due anni consecutivi e il deficit supera il 3% delle spese entrano in vigore le seguenti misure: aumento del tasso d’IVA di 1 punto e sospensione dell’indicizzazione delle rendite

Le esperienze all’estero, in paesi con una consolidata democrazia, hanno mostrato che la popolazione non accetta delle misure facili da comprendere come ad esempio l’aumento dell’età di pensionamento a 67 anni. È difficile chiedere dei sacrifici, le persone sono attaccate al loro diritto alla pensione. Se invece si “nascondono” le misure con formule difficili da capire oppure si stabiliscono dei periodi di entrata in vigore molto lunghi, la popolazione le accetta più facilmente.

 

Le misure principali per la LPP sono:

  • Abbassamento del tasso di conversione dal 6.8% al 6.0%
  • Soppressione della deduzione di coordinamento
  • Abbassamento degli accrediti di vecchiaia
  • Aumento della quota parte minima LPP deve essere rimborsato agli assicurati di 90% a 92%
  • Abbassamento della soglia d’accesso a 14'000 fr.

Queste misure dimostrano che la riforma cerca di mantenere l’equilibrio finanziario senza diminuire le prestazioni.

 

L’opinione pubblica sulla riforma

 

Uno studio ha esaminato, sottoponendo possibili soluzioni al campione intervistato, cosa voterebbero le persone.

 

Una grande maggioranza è dell’opinione che una riforma sia necessaria, con più o meno urgenza.

I risultati dello studio mostrano quali misure della riforma potrebbero essere respinte in caso di votazione popolare. Tra queste misure ci sono l’età di pensionamento a 67, la soppressione della rendita vedovile, l’aumento del tasso d’IVA di 3 punti. Sono evidenti le differenze tra la popolazione attiva e quella in età di pensionamento. Le opinioni tra uomini e donne invece divergono molto meno.

 

La posizione delle camere

 

Il Consiglio degli Stati propone le seguenti misure per la riforma 2020:

  • Aumento delle nuove rendite AVS di 70 fr.
  • Plafonamento delle rendite per coniugi al 155% della rendita massimale
  • Aumento dei contributi del 0.3%
  • Aumento del tasso d’IVA di 1 punto e per tappeNessun vantaggio per rendite anticipate per persone con redditi bassi
  • Nessuna soppressione della deduzione di coordinamento
  • Obbligo contributivo nel 2° pilastro a partire dal 21esimo anno di età
  • Aumento degli accrediti di vecchiaiaNessun meccanismo automatico

La composizione del Consiglio Nazionale per la legislatura 2015-2019 ha subito un sensibile cambiamento, di modo che è probabile che la Camera bassa non concordi con le misure proposte dal Consiglio degli Stati. Le dinamiche di potere a livello politico e la volontà o meno di trovare un equilibrio caratterizzeranno il dibattito.

In passato molte riforme sono passate solo in Parlamento oppure in votazione quando confrontate con cifre già rosse. Riforme anticipate sono più difficili da portare a termine con l’accettazione popolare. Nel caso della riforma previdenza vecchiaia 2020 è importante che le persone abbiano tempo sufficiente per adeguarsi alle modifiche del sistema, aumentando p.es. la propensione al risparmio in caso di un eventuale diminuzione delle prestazioni. Inoltre, se dovesse fallire la riforma, molto probabilmente i politici saranno scoraggiati dal proporre riforme anticipatorie in altri ambiti.

 

Discussione finale

 

Nella discussione finale sono emersi i seguenti temi:

  • Come mai non è stato considerato anche il 3° pilastro? Per poter parlare di una riforma globale, il terzo pilastro andrebbe considerato.
  • Che cosa succede con le prestazioni complementari? Le prestazioni complementari non vengono considerate dalla riforma.
  • Ci sono sempre più carriere atipiche, p. es. uomini che lavorano part time, più donne che lavorano. Le pensioni degli uomini diminuiscono e quelle delle donne aumentano. Le rendite vedovili perderanno d’importanza. Un’economia domestica futura avrà delle pensioni più basse nonostante abbia conseguito un reddito più alto.
  • La crescita economica è sempre un tema importante. L’investimento sociale ha origini scandinave e intende sostenere le capacità e le competenze del cittadino. Studi hanno mostrato che la situazione economica nei primi 6 anni di vita incide maggiormente sul suo percorso formativo che l’accesso gratuito all’università. Il nuovo termine “inclusive growth”, tradotto in crescita economica alla quale partecipano tutti, rappresenta una nuova possibile via da percorrere.

 

< Ritorna